Cinema

Da quel lontano 1895 in cui il treno dei fratelli Lumière arrivava alla stazione di La Ciotat ne è passata di acqua sotto i ponti. Il pubblico ha conosciuto ladri di biciclette, esorcisti, hobbit, belle addormentate nel bosco, ma anche supereroi, agenti segreti e comici. Il digitale ha preso il posto della pellicola, il 3D ha fatto vedere che esisteva una dimensione in più e il Cinema tutto si è affermato sia come forma d’arte che come industria, cambiando il teatro e inventando la televisione. Ma una cosa non è mai cambiata: la magia. La magia che solo il buio della sala, quando lo schermo sta per accendersi o gli attori stanno per entrare in scena, è capace di regalare allo spettatore. Una magia che anima questa sezione, ben sapendo che dietro ad ogni film, ogni opera teatrale, ogni serie tv c’è stato del lavoro e che di ognuna vale la pena parlarne (anche male, se necessario). Perché il Cinema è una materia che può parlare a tutti e di tutto, è la materia “di cui sono fatti i sogni”.

Il Marchiondi: tra passato e presente

L’ex Istituto Marchiondi di Milano ha avuto molte vite. Nato come ricovero per ragazzi senza famiglia, si è trasferito a Baggio nel 1952 in una sede progettata di Vittoriano Viganò, architettura poi esposta al MOMA di New York).

Successivamente è passato da riformatorio a sede del CDD (Centro Diurno Disabili) della zona di Baggio, mentre gran parte della struttura è andata in rovina.

Alla vigilia di un importante progetto di restauro dell’edificio, un documentario realizzato dagli studenti dell’Istituto Galileo-Luxemburg e diretto da Andrea Caccia – “Né ombra né luce” – ha raccontato la lunga storia di questo Istituto.

In questa intervista LibertyClub incontra la professoressa Viviana Guadalupi, una dei docenti occupatisi del film, e Maria Spallino, presidente dell’Associazione Coordinamento Familiari CDD Milano, al fine di impostare un dialogo fra il presente e il passato del Marchiondi. Immaginando, infine, un’idea di quello che sarà il suo futuro.

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Madre: Bong Joon-Ho tra Hitchcock e Neorealismo

Campo lungo. Una donna cammina da sola in mezzo a una natura spoglia e silenziosa. Il suo sguardo è torvo ed enigmatico. Si guarda intorno: sta cercando qualcuno, o si assicura di non essere inseguita? Da una fonte ignota, compare una musica. Inaspettatamente, la donna comincia a ballare, ma il suo sguardo rimane perplesso. Dopo essersi coperta gli occhi, prova a sorridere per un momento, ma il tentativo fallisce immediatamente.

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Caro diario: Il cinema per raccontarsi

La trama di Caro diario è assolutamente semplice: tre episodi della vita di Nanni Moretti (regista e protagonista del film nei panni di se stesso) divisi in altrettanti capitoli. Il primo (In Vespa) tratta della sua passione per la propria moto, con cui guida per le strade di una Roma estiva e quasi deserta; il secondo (Isole) racconta di un suo viaggio alle isole Eolie in compagnia di un amico intellettuale; e il terzo (Medici) riguarda la scoperta della sua malattia, un tumore ai linfonodi.

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