Recensione di Alice Sbrogiò
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Il Dio del mare di Pierluigi Cappello è uno dei libri che più mi hanno colpito in questo ultimo periodo, capace di lasciare al lettore un segno e una riflessione profonda sul senso della poesia.
L’autore
Pierluigi Cappello è stato un poeta friulano. Nato nel 1967, visse la sua infanzia a Chiusaforte, trasferendosi poi a Casacco, dove scriveva ed era impegnato in un’intensa attività artistica e di diffusione della cultura nelle scuole e nell’università.
Nel libro Un prato in pendio viene raccolta per la prima volta tutta la sua produzione in versi, arricchita da preziosi inediti. Alterna la sua produzione poetica in Italiano ad una produzione in dialetto friuliano. Vincitore di numerosi riconoscimenti tra cui: con Dittico il Premio Montale 2004; il Premio Bagutta 2007 sezione Opera Prima con Assetto di volo; il Premio Viareggio-Rèpaci 2010 per la poesia con Mandate a dire all’imperatore.
Il Dio del mare
Il libro di cui vorrei parlarvi oggi è Il Dio del mare, pubblicato da Rizzoli nel 2015, che consiste in una raccolta di prose ed interventi dell’autore.
Il Dio del mare è una riflessione profonda sul senso della poesia ma anche sulla sua importanza nella vita dell’uomo, un libro breve ma densissimo. In esso l’autore alterna momenti della sua vita quotidiana, i suoi incontri con la poesia, ai passaggi più grandi della letteratura classica. Ogni parola è soppesata e Cappello ha la naturale capacità di rendere anche la prosa poetica. Si passa dall’Iliade, alla Chanson de Roland, per poi arrivare a Dante e ad alcune riflessioni dal “sapore” contemporaneo. Fino in ultimo a giungere a una grande riflessione finale su Soldati di Giuseppe Ungaretti. Quest’ultima è un capolavoro di analisi molto complesso, perché conciso, essenziale e d’effetto immediato sul lettore. Difficile per chiunque sarebbe il lavoro di decostruzione della poesia così da poterne capire il senso e la costruzione stessa. Ed è proprio qui che si riconosce la grandezza di Cappello, che riesce a entrare in Soldati e a riportarne tutta la potenza poetica di costruzione e significato.
Consiglierei questo libro sicuramente a tutti gli aspiranti poeti e appassionati di poesia, ma anche a un pubblico più ampio, poiché tramite queste pagine potrete cogliere un senso più profondo, un filo conduttore molto sottile sul significato della vita dell’uomo.
Un breve estratto
Per concludere vi lascio uno dei passaggi del libro che mi ha colpita di più: “Fu il primo incontro con la poesia. E oggi qualsiasi cosa mi passi accanto può suscitare un verso dei poeti che ho letto: è la mia biologia che li porta, il mio ritmo cardiaco, essi vivono nelle mie fibre, talvolta parlano con la mia voce, della rete misconosciuta di strade che li conduce dentro il futuro, io non sono che una remota stazione, finchè il Tempo non estinguerà il mio tempo di uomo.” (Da Il Dio del mare di Pierluigi Cappello).
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