Carlo Danelon

Carlo Danelon è di Milano ma vive a Pisa, dove studia italianistica alla Scuola Normale Superiore e all’Università. Bazzica la rubrica Letteratura di questo sito, che nella claustrale primavera del 2020 ha contribuito a fondare.

Jan Vermeer: Silenzio, Luce, Precisione

L’opera di Jan Vermeer è l’esempio di un’arte che non cambia: si ripete in una serie di dipinti dove la variazione tecnica è pressoché impercettibile e quella tematica quasi del tutto assente. Non più varia è la biografia del pittore. Nato nel 1632 nella florida Delft della Repubblica delle Province e morto nella stessa città a quarantatré anni nel 1675, Vermeer si presta poco, nonostante la morte piuttosto prematura, alle speculazioni biografiche di un’epoca che fatica a rinunciare al potenziale romanzesco delle vite inusuali.

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Cera Colante

Cera colante è un divertissement, un esercizio di stile o un virtuosismo in cui l’autore si è imposto di scrivere un intero racconto rispettando una regola ferrea, senza alcuna deroga (neanche per articoli e pronomi): usare soltanto parole inizianti per «c» o «q».

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L’attesa

Dalle finestre filtravano alcuni raggi di luce. Tra un po’ la luce rosseggerà, s’assopirà, e imbrunirà. E dormiranno tutti. Ma lei no!

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La notte di F. Hodler

“Il sonno della ragione genera mostri” dichiara Goya nel foglio 43 dei suoi celebri Caprichos:

allarme di un animo sensibile e d’eredità illuministica, sì, ma anche icastica definizione di quel che sembra voler denunciare l’arte simbolista di fine ‘800. La quale, del resto, si esprime presto in larga parte degli Stati europei, dove risponde a un’esigenza espressiva che non mi spingerò imprudentemente a legare per necessità alle condizioni storiche dei territori. È tuttavia utile, nella convinzione che pure queste, in misura più o meno larga, abbiano contribuito a determinarne i tratti, spendere due parole sul contesto storico-geografico in cui l’arte simbolista prolifera con maggior successo.

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La didattica a distanza: una goffa imitazione

Ieri tutti dovevamo avere un cellulare, oggi tutti dobbiamo avere uno smartphone;
ieri potevamo andare in biblioteca per accedere a internet, oggi dobbiamo avere la rete wi-fi in casa; ieri potevamo inventarci una valida scusa, se arrivavamo in ritardo a scuola o al lavoro, oggi non ne abbiamo più. Tutto ciò che ieri era ammissibile, in termini di ignoranza della tecnologia, durante la quarantena è diventato inammissibile: senza poter entrare in contatto da remoto, non abbiamo modo di incontrare i nostri affetti.

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