A volte si incontrano film che raccontano storie vere in modo talmente accurato e freddo da risultare quasi eccessivi nel loro stile documentaristico; davvero il regista non aveva altro da comunicare se non l’attenta esegesi della vita di qualcuno o di un importante evento storico?
La trama di Caro diario è assolutamente semplice: tre episodi della vita di Nanni Moretti (regista e protagonista del film nei panni di se stesso) divisi in altrettanti capitoli. Il primo (In Vespa) tratta della sua passione per la propria moto, con cui guida per le strade di una Roma estiva e quasi deserta; il secondo (Isole) racconta di un suo viaggio alle isole Eolie in compagnia di un amico intellettuale; e il terzo (Medici) riguarda la scoperta della sua malattia, un tumore ai linfonodi.
“Mad Max: Fury Road” trasforma l’apocalisse in una sacralità visiva, usando simbolismi di vita, morte e ribellione per commentare il controllo delle risorse e la distruzione.
Marie Antoinette di Sofia Coppola mescola storia e cultura pop per raccontare la solitudine e l’immaturità della regina, utilizzando un’estetica postmoderna e una colonna sonora contemporanea per rendere empatica una figura storica complessa.
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