Recensione di Lorenzo Mottinelli
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Tempo da dedicare all’otium non ne manca,
viste le circostanze dettate dall’emergenza sanitaria, e allora perché non dedicare questo tempo alla nostra formazione personale con un libro che non parla d’altro se non di noi?
Democrazia di Gherardo Colombo è un libro che nasce probabilmente dal desiderio o dalla necessità di fare chiarezza sulla forma di governo che vige nel nostro paese, e che ora più che mai ha bisogno di essere conosciuta a fondo dai cittadini, in tutti i suoi aspetti e in tutte le opportunità che offre. A causa della pandemia ci siamo trovati infatti in una situazione molto simile a uno “stato di eccezione”, in quanto il governo per il benessere dei cittadini ha proibito l’esercizio di alcune libertà fondamentali, quali a esempio la libera circolazione.
Innanzitutto è necessario chiarire quale sia lo scopo della democrazia,
scopo ravvisabile nel creare i presupposti di convivenza tali da permettere a chiunque di percorrere il cammino verso la realizzazione personale, verso la ricerca della propria felicità.
Per realizzare un obiettivo simile devono tuttavia esserci alcune importanti condizioni: la prima prevede che tutti gli individui siano uguali, e non vi siano privilegi o scompensi, la seconda invece che tutti abbiano la possibilità di partecipare alle decisioni della comunità, attraverso un dialogo razionale e costruttivo.
Dunque è evidente come la democrazia persista solo ed esclusivamente se a esercitare il potere non ci siano gruppi elitari di persone o addirittura un singolo individuo che decide per tutti. Inoltre è necessario un ulteriore presupposto, il cui soggetto è il singolo. Egli infatti, se nel suo piccolo non impara a esercitare le sue libertà e non partecipa al governo, lasciandosi vincere da pigrizia e viltà, impedisce alla democrazia stessa di realizzarsi.
La democrazia ripone quindi tanta importanza nell’azione del singolo, quanta ne ripone nell’azione della massa, che senza la parte di quel singolo, non risulterebbe completa e funzionale al massimo delle sue possibilità.
Purtroppo nei programmi scolastici mancano dei moduli ben definiti di educazione alla cittadinanza, che sarebbero invece utili come fonte ufficiale di informazioni, necessarie a comprendere fino in fondo le potenzialità della democrazia.
La ricerca di una informazione consapevole, che nutre e vivifica un processo di convivenza democratico, è per molti una fatica e una noia.
Colombo definisce questa dinamica come uno dei tanti punti deboli della democrazia, e dedica due capitoli all’educazione e all’informazione.
Secondo Colombo “siccome la storia dell’umanità è una storia di discriminazione, e per buona parte del secolo scorso la cultura largamente dominante era discriminatoria, ancora oggi la tendenza complessiva è educare alla discriminazione (all’obbedienza o alla sopraffazione) piuttosto che alla libertà e alla democrazia; educare alla gerarchia piuttosto che alle pari opportunità” (Gherardo Colombo, Democrazia, Bollati Boringhieri, Torino, 2011, pag. 85).
Risulta quindi indispensabile per ognuno di noi acquisire la consapevolezza di questo meccanismo e di quanto sia prezioso un bene come la democrazia, imparando quali sono i benefici e le opportunità che essa ci offre.
In poco più di novanta pagine Gherardo Colombo descrive premurosamente la democrazia, servendosi di un’aristotelica divisione in forma e sostanza e aggiungendo un punto riguardo l’esercizio, ovvero la pratica fondamentale per realizzare il modello e perseguire la sostanza.
In primis l’autore affronta i significati e le origini del termine democrazia,
analizzando le sue ambiguità e chiarendo i suoi limiti, perché “come tutte le cose create e praticate dagli esseri umani, anche la democrazia è condizionata dalla loro imperfezione” (Gherardo Colombo, cit., pag. 90), e possiede quindi dei limiti.
Avanzando in quella che invece definisce la sostanza della democrazia, l’autore descrive il suo contenuto, l’insieme dei diritti e dei doveri di cui è composta, e si occupa anche di definire il suo scopo, addentrandosi nelle modalità con cui il singolo può effettivamente esercitare il potere.
I primi due capitoli sono molto teorici, ma si rivelano indispensabili per comprendere l’ultima parte, quella che concerne l’esercizio della democrazia, che senza dubbio tocca più da vicino il lettore.
Colombo afferma che l’unico modo che il popolo ha di governare è agendo, e siccome il popolo non esiste se non esistono le persone che lo compongono, il popolo governa se agiscono le persone di cui è costituito.
Si può cogliere uno spunto tutt’altro che banale nel paragrafo sull’educazione, in cui l’autore riassume in poche righe uno dei nodi che maggiormente blocca il nostro paese:
“educare alla libertà è […] assai complesso e faticoso: occorre in primo luogo entrare in relazione effettiva con l’altro, essere disposti all’ascolto […], non imporre le proprie esigenze, ma rispondere alle sue. Significa trovare la strada perché chi impara diventi consapevole della libertà di scegliere e la apprezzi.” (Gherardo Colombo, cit. pag. 86).
Un testo capace di toccare profondamente il lettore, e che cerca, a mio avviso con grande successo, di sensibilizzare su un tema che talvolta viene dato per scontato, ma così non è.
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